Eirahn

Capitolo 1 – Descrizione generale del territorio

L’ampio golfo di Quan si trova all’estremità nord orientale di un grande continente. Il reame abbraccia tutto il territorio tra Adholin, sede del trono e le coste a nord, oltre Zaleb e a est, fino a Nuxvar, con l’eccezione del Bosco dei Mille sentieri, territorio degli elfi. Il regno ha altri due confini naturali: a sud di Xinnar (città semi-indipendente) si estende un vasto deserto di sabbia e roccia, scarsamente abitato e battuto unicamente da carovane e esploratori; a ovest della capitale iniziano le pendici di una grande catena montuosa, che si dice nasconda il regno dei Nani. Dai monti del nord giunse, poco meno di 30 anni fa, l’armata di Lugbag. Il flagello del nord guidò un inarrestabile esercito di orchi fino alle mura di Zaleb. La resistenza di umani ed elfi risultava inefficace contro l’implacabile ferocia dell’orda. Dopo alcune gravi sconfitte in campo aperto, le azioni militari si erano ridotte a operazioni di guerriglia e sporadiche sortite. Anche i Cavalieri dell’aria, baluardo delle terre del nord, erano troppo pochi per fronteggiare un intero esercito. Dopo la caduta del principe Belian una delegazione fu inviata a trattare la resa. L’esercito degli orchi rimase fermo sulle sue posizioni per alcune settimane. Un giorno, senza alcun preavviso, l’orda si ritirò. Lugbag, Flagello del Nord si era consegnato volontariamente al popolo degli elfi per far cessare la guerra. In cambio della resa, la sua vita fu risparmiata. L’orco, come liberato da una maledizione, trovò la pace tra la gente silvana.
La guerra ha lasciato una pesante eredità sul regno. La scelta di accordare la salvezza e dare asilo al condottiero degli orchi in cambio del ritiro della sua armata non fu bene accolta da tutti. Tra i nobili del regno e il consiglio degli elfi si crearono diverse fratture. L’assenza di un nemico contro cui far fronte comune condusse la gente silvana a ritirarsi quasi per intero all’interno del bosco dei mille sentieri; pochissimi elfi rimasero nel resto del territorio del regno.

Capitolo 2 – Città principali

Adholin

Capitale del regno, la ricca città di Adholin sorge lungo il corso del grande fiume Drooling, la cui foce origina il braccio di acqua noto come Piccolo Mare. Il fiume è stato oggetto di notevoli opere di ingegneria, che lo hanno reso navigabile per favorire i trasporti da e verso la città. Il fratello minore del principe Belian, Byran il saggio, è salito al trono alla morte del padre, nell’anno 1289 ddp (dopo la distruzione delle pietre), circa 15 anni dopo la fine della guerra. Il suo governo è stato caratterizzato da un sostanziale immobilismo, figlio del clima di grande diffidenza che ha pervaso il regno a partire dalla fine della guerra. La morte del precedente sovrano ha sancito di fatto il fallimento dei tentativi di riconciliazione con gli elfi (apertamente osteggiati dal consiglio reale). Il carattere remissivo di Byran non ha favorito l’inversione di questa tendenza. Le connessioni tra i principali centri abitati sono garantite dall’incessante pellegrinaggio delle carovane di mercanti.

Zaleb

Le cento torri del nord, racchiuse entro un’alta cinta di mura, sono state il baluardo della resistenza contro gli orchi. I Cavalieri dell’aria sono un ordine con secoli di storia. La città di Zaleb è letteralmente nata a partire dalla loro fortezza principale, la Rocca dei Grifoni. Centro abitato più importante delle terre del nord, Zaleb ospita tra le sue mura i migliori fabbri del regno. La città è governata da un reggente (nominato dal re, la nomina è ereditaria ma revocabile dal sovrano stesso) in tempo di pace e dal gran maestro dell’ordine in tempo di guerra.

Grehaven

La città della luna calante si distende pigramente sul tratto di costa delimitato dai due grandi fari di pietra che figurano nel suo stemma. Città portuale più grande del golfo di Quan, è sede di una antica e misteriosa biblioteca. L’autorità è formalmente esercitata dal signore del porto, ma di fatto la città è divisa tra le diverse gilde. Le “ombre del crepuscolo” sono la più importante organizzazione clandestina in città, ma ne esistono numerose altre che controllano piccoli territori. Unica eccezione a questa spartizione è il quartiere dei templi.

Xinnar

La perla del deserto, Xinnar la bianca. Città di lusso sfrenato e grande miseria. Il reggente ha aggiunto arbitrariamente al proprio titolo quello di signore delle sabbie. La città è un crocevia strategico e quasi tutte le rotte commerciali principali.

Città Verde

Non ha bisogno di mura, non ha bisogno di torri. La magia del Bosco dei mille sentieri protegge la città degli elfi da chiunque abbia cattive intenzioni. Gli elfi conoscono il sistema per raggiungerla, ma non lo rivelano ad alcuno, preferendo guidare anche i compagni più fidati sui misteriosi sentieri che percorrono la foresta senza tuttavia mostrarli.

Capitolo 3: Cultura e Società

La discesa degli orchi dalle montagne (1274 ddp) ha rappresentato l’evento più significativo dell’ultimo secolo. La situazione socioculturale può essere quindi analizzata facilmente riferendosi agli anni prima del conflitto e ai cambiamenti che sono avvenuti nel periodo successivo. Il regno di Bazur il veggente, padre di Belian e Byran, è stato caratterizzato da un clima disteso tra i popoli e sereno tra le razze. L’invasione del nord è stata un vero fulmine a ciel sereno, preannunciata unicamente dalla scomparsa di un alcune carovane di mercanti che solitamente battevano le montagne. Dopo la fine del conflitto nessuno sentiva di aver trionfato; gli orchi si erano ritirati senza essere mai stati sconfitti sul campo. La guerra non era mai stata vinta ma era cessata così come era cominciata. Questo generale senso di incompletezza ha influenzato negativamente il regno negli anni successivi alla guerra. Il timore che la minaccia potesse semplicemente tornare da un momento all’altro era capace di avvelenare ogni proposito costruttivo nelle menti di uomini ed elfi.
La morte del sovrano e l’atteggiamento poco volitivo del suo successore completarono questa fase di declino. Il regno scivola sui rassicuranti binari dell’abitudine. La sensazione comune è che sia una specie di “occhio del ciclone” sociale. I rapporti tra le diverse razze si sono andati progressivamente diradando e raffreddando, ciascuna comunità ha sperimentato la tendenza a rinchiudersi nella propria enclave provando a vivere come prima del conflitto. Singolare che questa guerra, pur non avendo investito direttamente l’intero territorio del regno ne abbia invece minato le fondamenta sociali in maniera sotterranea e strisciante.

La nobiltà

Il regno ha la struttura caratteristica del periodo dei comuni. Si tratta di una organizzazione simile a quella delle “leghe” tra comuni italiani del XII e XIII secolo. Rispetto ai sistemi di alleanza confederali tuttavia, il centro del potere resta comunque il re, agendo quindi i governi delle principali città come “duchi”. Non possiamo paragonare però il governatore a un Duca dal momento che egli è eletto e non tale per diritto di nascita. La classe nobiliare esiste nel regno, ma i titoli non sono da secoli più legati a porzioni di potere temporale (terre e possedimenti) quanto a rendite economiche.
Nomi e titoli sono tramandati di generazione in generazione con l’unico scopo di non disperdere il benessere che la famiglia detiene. Frequentissimi sono quindi i matrimoni di interesse. I figli cadetti scelgono spesso di abbandonare le famiglie, già consci del proprio infausto destino. Le rendite vengono solitamente mantenute integre e trasferite al primogenito. Il discorso è sostanzialmente analogo per le donne. Il re ha la facoltà di creare nuovi nobili o privare del titolo coloro che lo detengono, se tali atti sono supportati da atti documentabili di rimarchevole servizio al regno o atti di tradimento verso il regno o la corona.

Cavalieri

Gli ordini cavallereschi sono un’ottima opzione sia per chi non ha la fortuna di essere il primogenito di un nobile, sia per coloro che desiderano emergere dalla popolazione e compiere il primo passo verso la nobiltà. Il cavalierato può, di norma, essere concesso soltanto dal re o dal gran maestro di un ordine. Il titolo di cavaliere non è ereditario e non concede alcun privilegio. I cavalieri ordinati dal sovrano hanno dodici settimane di tempo per scegliere il signore a cui giurare fedeltà, ovvero l’ordine a cui richiedere l’accesso (fatto questo alquanto inusuale, ma verificatosi sporadicamente). Una volta scelto il nobile cui votarsi, il cavaliere vive e opera rispettando il suo giuramento e il suo signore. Un nobile ha la facoltà di sciogliere un cavaliere dal suo servizio.

Personaggi di spicco

Kunar Scudonero Gran Maestro dell’ordine dei cavalieri dell’aria, ha assunto la carica da circa dieci anni, governa la fortezza in un periodo di pace, era solo una recluta quando la guerra con gli orchi è stata combattuta, ma vigila costantemente sulle regioni del nord per scongiurare qualsiasi minaccia. Altri cavalieri attualmente in servizio nell’ordine sono:

  • Hune
  • Oughris
  • Rauros
  • Ringil
  • Rurik Ammazzagiganti

Dathelas Barbarossa Uno dei migliori fabbri di Zaleb, dalla sua forgia escono vere e proprie meraviglie, metà delle armi di Rocca dei Grifoni sono state create o riparate da Dath e i suoi assistenti. Qualcuno sostiene che abbia sangue nanico, ma nessuno ha il coraggio di chiederglielo.

Meádan Custode della misteriosa biblioteca di Grehaven, non si sa molto del suo passato, come del resto dei segreti che custodisce. La biblioteca di Grehaven è stata a lungo gestita da un ordine di maghi prima che l’uso della magia fosse proibito nelle città.

Lugbag il devastatore Il capitano che ha condotto l’armata degli orchi fin sotto le mura di Zaleb, soprannominato Flagello del nord, inarrestabile in battaglia. La guerra cessò all’improvviso senza che gli orchi fossero sconfitti in battaglia. Lugbag sparì senza lasciare tracce.

Organizzazioni

Ombre del Crepuscolo Nessuno sa chi sia il loro capo, la congrega di ladri e assassini più famosa del golfo di Quan opera prevalentemente nella città di Grehaven, ma si sa che i suoi affiliati sono disposti a viaggiare per compiere le missioni che vengono loro affidati.

Cacciatori Una congrega di spie e assassini senza scrupoli, ogni membro associa il suo stile di combattimento a un predatore e ne acquisisce il nome.

Culti e religiosi

La religione non è un elemento cardine del sistema socio politico. I sacerdoti dei diversi culti vengono rispettati pur non avendo un grande potere di rappresaglia. Semplicemente a nessuno interessa mettersi contro un culto che sostanzialmente ha poco potere politico. Gli umani adorano un pantheon di divinità associate ai fenomeni naturali, gli elfi sono orientati prevalentemente verso la celebrazione della natura. Poco si conosce invece della religione dei nani, sempre molto riservati sull’argomento.

Legge

L’unico organo legislativo del Regno è il Consiglio Reale. Esso elabora i testi delle norme e li sottopone all’approvazione del Re. Questi può eventualmente richiedere modifiche dei testi al Consiglio prima di approvarle. Il potere giudiziario è esercitato da diverse figure in base al rango dell’imputato o, in caso di diatriba, delle parti coinvolte. Tutti i nobili vengono giudicati dai loro Feudatari diretti. Ogni nobile può giudicare e dirimere le questioni della plebe che popola il territorio da lui governato. Tale potere è automaticamente delegato a uno o più Cavalieri a lui fedeli. Tutti i procedimenti hanno sempre un unico livello di giudizio, anche se qualsiasi condanna può essere annullata o modificata dal Re.

I crimini sono suddivisi in tre categorie: Crimini comuni, quali: fornitura di beni o servizi illegali, furto, menzogna, corruzione, falso, importazione di beni illegali, ricettazione, evasione fiscale, apostasia, coercizione morale o fisica verso un plebeo disarmato, vilipendio nei confronti di una donna.

Crimini gravi, quali: adulterio, abuso di potere, omicidio, rapimento, truffa, ricatto, insubordinazione, diserzione, insurrezione, falsa testimonianza, eresia, ammutinamento, vilipendio alla nobiltà, Violazione di Esilio Esterno.

Crimini massimi quali: genocidio, alto tradimento in ogni sua forma. La dimostrazione dell'assenza di intenzionalità è considerata un'attenuante.

La complicità in un crimine è crimine di categoria immediatamente inferiore. La complicità in un crimine comune è un'infrazione liberamente valutabile secondo scienza e coscienza del giudice. Nelle principali città l’uso della magia è apertamente proibito.

L'uso di poteri arcani o sacerdotali, così come di abilità e competenze prerogativa della sola Cavalleria, per compiere il crimine è considerato un'aggravante. La reiterazione del crimine, la recidiva e l’istigazione a delinquere sono considerate aggravanti.

Pene inferiori (in caso di attenuato Crimine Comune) e accessorie :

  • Gogna ed esposizione alla berlina in pubblica piazza.
  • Risarcimento pecuniario o in beni materiali di pari valore
  • Sanzione pecuniaria o in beni materiali di pari valore

Pene per crimini Comuni e Gravi in quantità o entità direttamente proporzionali al crimine.

  • Colpi di frusta
  • Confisca od esproprio dei beni privati anche a titolo di risarcimento verso terzi
  • Detenzione
  • Esilio
  • Lavori Forzati a fini di risarcimento
  • Perdita di titolo con disonore
  • Ritiro di patente commerciale o artigianale.
  • Servizio militare obbligatorio

Pene per crimini Massimi

  • Morte per impiccagione o decapitazione.

Credits

La pubblicazione del setting è autorizzata dall'Autore (Vincenzo Romano) che è anche l'unico detentore dei diritti su “Mezzosangue”

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