Anno I del Quinto Ciclo di Eilean

I : Il Risveglio

Il richiamo dell’Obelisco ha risuonato nel Multiverso, attivato dal Mistico Medaglione dell’Araldo degli Antichi. Il Ponte tra i Mondi è stato ripristinato ed Eilean attende gli Eroi convocati per ricominciare un nuovo Ciclo nel segno dei Valori Primevi degli Ordini

Vecchi e nuovi convocati aprono i loro occhi meravigliati dinanzi all’Obelisco, a Yves e al Varelsen dell’ultima Proclamazione del IV Ciclo: Erwin Degenhard da Vecchio Mondo, del decaduto Ordine del Mirto. Parole di conforto le sue, ma anche un ammonimento. Modificare la loro condotta verso tutto ciò che riguarda Eilean e il Multiverso, avrebbe di sicuro generato un miglioramento. Era stato a causa delle scelte dei convocati che la Palingenesi si era attivata. Il loro rapporto col Caosaveva causato la potatura degli Ordini Primevi. Cambiare rotta sarebbe stato, è, e sarà l’unico modo per non ricadere nello stesso errore. Ma affinché tutto potesse ricominciare come da rito, c’era bisogno del Risveglio degli Stendardi dell’Ordine. Prima che ciò avvenisse, fanno la loro comparsa gli Aspetti degli Ordini, ovvero coloro i quali rispecchiano i Cardini di ciascun Ordine. Per l’Ordine dell’Ebano Cesare Borgia, il Potere e lo Scrittore, la Memoria. Per l’Ordine della Mandragora Belisario Callia, l’Energia e Jack, il Misticismo. Per l’Ordine del Rovo Pandora, l’Innovazione e Rafiq Dajabèl, l’Ambizione. Essi si sono palesati dinanzi all’Obelisco e una volta giunti nei campi degli Ordini si sono presentati ai Convocati. Dopo le presentazioni, una volta riunitisi sotto i propri padiglioni e nei loro accampamenti e dopo aver concordato le Cariche di Campo, gli Ordini si sono confrontati con la prima disfida del Nuovo Ciclo decretando quindi l’inizio di ogni cosa. Alla fine della lunga battaglia l’Ebano, grazie alle tattiche dello Stratega Grak’har delle Terre di Mordak coadiuvate da tutti i guerrieri dell’Ordine, vince la Battaglia degli Stendardi conquistando il primo Archeios del V Ciclo di Eilean. Con questa disfida Rituale, gli Stendardi vengono destati e i Superni richiamati.

Un lampo di luce investe l’Obelisco, allorché era stato caricato delle energie del Risveglio degli Stendardi. Tre nuove figure appaiono calcando il suolo di Eilean, figure spaesate e in cerca di risposte. I ricordi del passato che si fondono con la coscienza del presente, inducono i tre a comprendere benissimo dove sono e dove collocarsi. È così che l’Ordine del Rovo conosce il Dottor A. Trice dall’Immortale Principato dell’Ustalav, La Nazione che Fu, Regno del Mondo di Golarion. L’Ordine dell’Ebano incontra Sua Maestà Titania, Regina Guerriera delle fate, Signora delle Corti di Primavera, Estate, Autunno e Inverno, Sovrana del Regno di Fey’Hel. L’Ordine della Mandragora si imbatte in Aradaur delle Sabbie, Guida degli sconfitti nella rivolta della Sete Ardente, proveniente da Athas, Mondo del Sole Oscuro.

Fu durante i momenti in cui la luce degli Astri di Yggdrasil viene meno, che gli Ordini compresero l’inganno del Caos. La tavoletta con le iscrizioni ritrovate durante l’ultima Proclamazione, mancava di un solo pezzo. A guidare i convocati verso una trappola congegnata ad arte due cicli fa, è una fanciulla disperata in cerca del suo amore. Ginevra di Camelot, la decaduta Regina del più potente Regno magico della Terra. Dopo essere stata liberata dalla sua prigione di pietra, conduce i convocati verso una cripta nell’oscurità dei boschi di Eilean, custodita da mostruose statue. Nello stupore generale, i convocati trovarono in quel luovo una fanciulla distesa su un giaciglio. Ginevra la chiamava “amore” e chi era con lei, giura che l’avesse chiamata Lancillotto. Però le sue fattezze erano femminili, e dormiente ella era, e incatenata. Le catene tenevano chiuso anche uno scrigno che i maghi accorsi intuirono essere colmo di cose preziose per loro stessi e l’Ordine. Dovevano recuperarlo. Serviva una chiave e la chiave venne trovata. Non appena gli eroi ebbero trovato la chiave, le statue mostruose all’ingresso presero vita, andando verso gli accampamenti degli Ordini e generando allarme. Intanto, nella cripta, la fanciulla risvegliata chiede aiuto. Il mantello che la copre, fatto di oro purissimo, pesa troppo per le sue spalle e tre convocate si decidono ad aiutarla a trasportare quel mantello per lei. Lamia dell’Ordine della Mandragora, Alys Kest Saqhon dell’Ordine del Rovo e Ma’hel dell’Ordine dell’Ebano che non appena prendono il mantello, lo vedono: l’abisso infernale. Il peso dei peccati, il dolore senza fine, la sofferenza eterna. Tutto quell’orrore sulle loro spalle. Il marchio dell’inferno viene apposto su di loro e quelle immagini cominciano a tormentarle. Accompagnano Andromeda, così si chiama la fanciulla destata, nel campo degli Ordini poichè ella confida loro di poter abbattere le Bestie che sono uscite dalla Cripta. Lo fa rivelando se stessa. Ella altro non è che Andromeda Cortesi, colei che fu Superno dell’Amaranto durante il secondo ciclo di Eilean, poi divenuta braccio destro del Generale del Caos di allora. Nello sgomento, anche Ginevra di Camelot si desta dal torpore di quella dominazione che la induceva a credere che Andromeda fosse in realtà l’amato Lancillotto e, sconquassata dal dolore chiede all’Obelisco di essere portata via, ad Avalon come la storia ci dice. Ma chi l’aveva dominata? E per quale motivo?

Tutto viene svelato durante il Ballo delle Maschere! Jareth, il Re dei Goblin di Labyrinth, appare nella piana dell’Obelisco, insieme ad Andromeda e a una moltitudine di Goblin. Afferra Gmork di Fantasia, che urla ai Convocati la sua disperazione. Jarethlo fa accasciare al suolo pronunciando parole di bandimento. Il corpo di Gmork, è senza vita. Tra lo sgomento generale, Jareth comanda ad Andromeda di dare agli eroi l’assaggio di quello che è davvero il Caos. La battaglia è cruenta e i Goblin non si arrestano. Jareth mostra tutta la sua tracotanza, così come Andromeda non si piega davanti ai sensi di colpa che i Convocati vogliono infliggerle a causa del dolore con il quale ha castigato Lamia, Ma’hel e Thalessa. Gli Ordini serrano i ranghi, ma i Goblin sono troppi e, dopo una feroce battaglia, le lame vengono riposte, poiché a Jareth non interessava fare prigionieri, quanto mostrare se stesso.

Quella notte le Falci del Caos giungono affamate. In cerca degli scrigni più ricchi, non troveranno nulla poiché i convocati riescono a tenerle a bada anche se con tremendo tormento. Così come la battaglia continua al Laboratorio Alchemico e alla Forgia delle Anime, che il giorno dopo sarà artefice del destino dei Convocati.

Col giungere delle nuove luci che Eilean si risveglia. L’Agone deve andare avanti; inattesa, giunge una speranza per la maledizione delle Portatrici del Marchio di Andromeda. Beatrice Portinari, Musa del Sommo Poeta, guida dei Paradisi. Ella dà alle tre una speranza, che viene subito attuata e prima della fine della Convocazione, il Marchio è tolto, ma i tremendi ricordi segneranno per sempre le convocate. Intanto l’Ordine della Mandragora, in assenza del Superno, escogita un piano per portare una vittoria alla Mandragora fuori dalle Disfide. Con le conoscenze arcane da essi acquisite, provano a forgiare un Archeios, ma qualcosa va storto. Un potente raggio di energia squarcia il velo di protezione di Eilean raggiungendo uno dei mondi dei Rami di Yggdrasil, e disintegra quasi 18 miliardi di esistenze. La risonanza di tale esperimento micidiale trova le sue tracce in come la Forgia appariva adesso ai convocati del Rovo guidati da Sashani che, nello sgomento più totale e interrogando lo spirito della Forgia delle Anime vedono ciò che è accaduto. Scoprono che i convocati dell’Ordine del Desiderio guidati da Arcamundi, Primo Arcanista della Mandragora, sono stati gli artefici di tale sfacelo. Naturalmente, non v’era questa consapevolezza nei loro cuori nel momento in cui hanno tentato la forgiatura dell’Archeios, essi erano solo guidati dalla volontà di far prosperare il proprio Superno. Eppure, a causa loro molte vite si sono estinte. Ne scoppia un caso diplomatico, etico e morale. Gli altri ordini bussano alle porte dell’Ordine della Mandragora chiedendo giustizia. Interviene qui Aradaur delle Sabbie, decretando quanto segue: era stato solo grazie al bracciale che Arcamundi possedeva e che aveva deviato il flusso d’energia all’esterno di Eilean, se non v’erano stati disastri ulteriori poichè se non fosse stato così, se il Bracciale non si fosse “sacrificato”, probabilmente il V ciclo sarebbe stato il più corto della storia dei cicli di Yggdrasil. La polemica si placa, almeno così sembra, ma qualcos’altro arriva a interrompre l’apparente calma. Yves, Araldo degli Antichi, chiama l’ultima retribuzione eche qualcosa scuote Eilean stessa, qualcosa che sembra battere con forza sulla barriera. Coadiuvato dal potere del Medaglione, e con la forza dei Superni e degli Aspetti, Yves riesce a chiudere l’Agone riportando tutti alle proprie case.

Il primo capitolo del nuovo ciclo si conclude così:
All’Ordine del Rovo 2 Archeios
All’Ordine dell’Ebano 1 Archeios
All’Ordine della Mandragora 1 Archeios

Sotto oscuri auspici e tremende rivelazioni si conclude il tempo del Risveglio, che sembra in effetti aver risvegliato molto più di quanto i Convocati stessi si aspettavano.
Writing by Marica Russo
Editing by Vincenzo Romano

Anno II del Quinto ciclo di Eilean

II : La Convocazione

“Da Caos e Ordine scaturisca una creazione
che generi e distrugga, capovolga la nozione.
Al centro tra i concetti c'è il Nulla che riposa.
Se libero, fermatelo! Divorerà ogni cosa!”
Stralci dell’antica Profezia degli Antichi


Il richiamo dell’Obelisco risuonò nel Multiverso, attivato dal Mistico Medaglione dell’Araldo degli Antichi. Il Ponte tra i Mondi fu ripristinato ed Eilean attendeva gli Eroi convocati per ricominciare un nuovo Ciclo nel segno dei Valori Primevi degli Ordini.
Furono Anni duri quelli che seguirono il Risveglio dopo la Palingenesi. L’Ordine dell’Ebano, del Rovo e della Mandragora affrontarono numerose sfide non solo per l’equilibrio del Multiverso, ma anche morale. Sebbene Ordine e Caos fossero sempre state le uniche due entità sulle quali era fondato l’equilibrio nel multiverso di Yggdrasil, ecco che una nuova minaccia per entrambi entrò in gioco dopo la distruzione di uno dei Mondi dei Rami di Yggdrasil.
Durante il Risveglio, persuasi dall’idea di poter creare un Archeios, i Convocati della Mandragora officiarono un Rituale di Creazione alla Forgia delle Anime. Non andò come avevano sperato: il potere sprigionato fu talmente devastante che Arcamundi, primo Arcanista della Mandragora, fu costretto a usare il suo bracciale per convogliarlo in un raggio di morte che fu diretto fuori da Eilean per esplodere in un punto imprecisato del Multiverso. Tali eventi furono segretamente osservati da Jareth, il Re dei Goblin, all’oscuro dei Convocati. Jareth deviò il raggio con una delle sue magiche sfere di cristallo, curioso di vederne l’effetto. L’effetto fu la distruzione di uno dei Mondi dei Rami di Yggdrasil. In un attimo milioni di vite si spensero, dando vita a una delle conseguenze più disastrose di tutta la storia di Yggdrasil stessa: il Risveglio del Nulla.

Profezia Prima del tempo del Caos e del senso era il Nulla eterno ed immenso.
Stanco di sé, non pago, annoiato parlò e dal niente fu un figlio creato.
Uno all'inizio e poi i suoi fratelli dal denso silenzio princìpi gemelli.
Suoi figli gli Antichi crearono un tutto di rami e di foglie che a lui parve brutto.
Del vecchio silenzio sentì la mancanza del tutto voleva fermare la danza.
Venne a un suo figlio il mesto pensiero che il Nulla ormai fosse un pericolo serio
Ma il padre ormai cupo esercitava un suo ruolo portare a una fine ogni cielo e il suo suolo
Per rendere vana la sua infausta sorte, dai figli, gli Antichi fu creata la Morte
E che tutto nel tempo avesse una fine ma ciclica e giusta parve a tutti sublime
Per il Nulla tradito fu l'ultima onta tappargli la bocca su ogni cosa che conta
Divorò un suo figlio e si volse poi agli altri “Oh, poveri loro! Credutisi scaltri…”
Ma grande è il potere di un solido arbusto e gli Antichi affrontarono il Padre Vetusto
Egli era pronto a riportarli al suo nulla e a fare del Tempo il Nulla la culla
Con sacri canti la creatrice Parola di tutti gli Antichi seccò al Nulla la gola
Fu un solo momento ma in sé sufficiente a chiudere in gabbia l'avido Niente
Non era di sbarre la nera prigione ma del Reale ai margini e con una condizione
Sia il Nulla trattenuto dalla profezia che solo un atto improprio ne dischiuda la follia
E l'atto è presto detto: \\
Da Caos e Ordine scaturisca una creazione che generi e distrugga capovolga la nozione
Al centro tra i concetti c'è il Nulla che riposa. Se libero, fermatelo! Divorerà ogni cosa!


E così avvenne che Ordine e Caos conobbero il Nulla. Dapprima fu un’apparizione vaga, che suscitò clamore, specie quando i superstiti di Rodaxya, il mondo distrutto, giunsero su Eilean insieme ad Akithur, Dio della Morte di Rodaxya, ucciso dal Nulla stesso che pretendeva la fine del lavoro iniziato, ma poi il Nulla fu quasi dimenticato. Fu qui che Jareth, primo Generale del Caos e suo padrone indiscusso, si palesò, vendicandosi per sempre di Gmork, il Lupo di Fantasia che aveva ordito contro di lui e insieme a Capitan Uncino, la prigionia della dormienza nel labirinto di Morpheo. Con questi pericolosi auspici si concluse la Convocazione del II ciclo di Eilean.

III : l’Agone

L’inizio di tutto ciò che ha portato alla nostra storia e a ciò che avvenne durante l’Agone del II anno del V ciclo di Eilean, fu quando il Generale del Caos, Jareth il Re dei Goblin, venne in contatto col potere del Nulla. Questo accadde durante il suo lunghissimo sonno, dove Jareth vagò per le intercapedini planari oniriche, tra le quali vi è anche il Sogno di Smeraldo. In queste intercapedini, grazie anche all’aiuto di Morpheo, desideroso di vendicarsi di Eilean, venne in contatto con la mente sopita di un antico araldo del Nulla, imprigionato in stasi in qualche remoto meandro del Multiverso. Là egli scoprì che il potere del Nulla poteva essere imbrigliato e canalizzato, a costo della propria libertà esistenziale, a meno che non si possedesse un “Nenioide”, un “cristallo di nulla”, il cuore cristallizzato di un araldo del Nulla, strappato dal suo petto. Attraverso questo cristallo era possibile usare i poteri del Nulla senza venire annichiliti o soggiogati come suoi servi.

Jareth, nella sua profonda follia, fu convinto di poter usare quel cristallo per indebolire le difese di Eilean e di poter così corrompere le fondamenta di Yggdrasil. Naturalmente all’epoca, Jareth non sospettava che qualcosa avesse potuto manipolare le informazioni di cui giunse in possesso per fargli condurre il suo stesso gioco. Attraverso le sue sfere di cristallo, che tra le varie cose lo rendevano in grado di prevedere una serie di possibili conseguenze da ciascuna azione mortale, riuscì a manipolare l’espulsione energetica della forgiatura della Mandragora affinché distruggesse Rodaxia. Fu questo che liberò l’antico e potentissimo araldo del Nulla che ora sapeva dove trovare Eilean.

Il Nulla desiderava annichilire il multiverso. Uno dei modi più rapidi ed efficaci era annichilire i pilastri degli stellium multiversali, tra cui il seme di Yggdrasil che nessuno sapeva dove si trovasse. Eilean tuttavia aveva le sue difese: Gli ordini, generando costantemente energia grazie alla volontà espressa dai mortali con le loro azioni, erano il primo livello di protezione, seguito dai guardiani, dall’araldo degli antichi, dagli artefatti ed infine dalle difese dell’obelisco. All’epoca Jareth desiderava che il Nulla riuscisse ad intaccare queste difese, riuscendo però ad intervenire prima che il Nulla stesso potesse annichilire il seme di Yggdrasil. Fu qui che tessé una trama di manipolazioni volta a generare le condizioni per cui l’Araldo del Nulla potesse palesarsi su Eilean, cercando di annichilire gli ordini, combattendo con essi nella speranza che si indebolissero e mostrassero il fianco a un suo intervento volto a sottrargli il Nenioide.

Jareth non fece i conti con l’Ordine. Durante la Convocazione del II anno del V ciclo, i Tre superni ingaggiarono l’araldo del Nulla, riuscendo a respingerlo, ma rimanendo indeboliti dalle Stille di Nulla che si insinuarono tra la loro componente originale e quella spirituale, inficiando alcuni tratti della loro psiche/dei loro poteri. Deboli e con strane ferite nere, apparvero durante l’Agone, parzialmente catatonici, distanti, atarassici. Il Nulla non corrompe, annichilisce. Per sanare queste ferite i Superni avrebbero dovuto riacquistare forza, e gli unici che potevano instillargliene di nuova erano proprio i loro convocati! Attraverso rischi indicibili e traversie innumerevoli, i convocati riuscirono nell’impresa estraendo le Stille di Nulla dai Superni, pur sapendo che, se non ospitate da un essere senziente e vivo, finivano per tornare nei Superni. Alcuni di loro quindi, si immolarono per ospitare queste Stille subendone le conseguenze. Eilean intanto tentava di ripristinare l’equilibrio ma Jareth, vistosi messo alle strette, escogitò un patto per il quale avrebbe aiutato gli Ordini contro il Nulla senza dire loro la vera intenzione: impossessarsi del Nenioide. La battaglia riuscì e l’Araldo del Nulla fu messo alle strette, ma il Nulla non poteva essere sconfitto. Forte della sua presunzione, Jareth ingoiò l’Archeios Oscuro del Nenioide, uccidendo se stesso e lasciando quindi un posto vuoto sul trono del Caos.

Così si chiuse l’Agone del II anno del V ciclo di Eilean.

IV : La Proclamazione

Dalla sconfitta e disintegrazione di Jareth, molte ferite spazio-temporali che erano state inflitte al tessuto di Eilean non si rimarginarono mai. Attraverso quelle ferite, il Nulla riuscì a potenziarsi, anche se poteva agire marginalmente e con tutti i limiti imposti dagli Antichi. Durante la Proclamazione, alcuni convocati, invece di raggiungere Eilean, per lo stesso effetto dell’errore che ha generato la scarcerazione del Nulla stesso, furono chiamati sull’Anti-Eilean dove Yves non aveva alcun potere. Su Eilean, Yves stesso avvertì i Superni che c'era qualcosa che non andava e che le fenditure avevano come risucchiato alcune essenze, scegliendole casualmente tra i convocati. Attraverso le fenditure di Anti-Eilean, come Alice che si vede dormire attraverso la serratura, i presenti poterono vedere i loro amici convocati che stavano facendo degli esperimenti per riportarli dal lato giusto e chiudere le fenditure.

Il problema era che le fenditure andavano chiuse da entrambi i lati nello stesso momento. Ai Convocati fu quindi imposto di avere un confronto con uno degli araldi del Nulla che spiegò loro cosa stava accadendo e come fare per ripristinare alcune cose. Non potendo fare altrimenti, dopo riunioni e concistori, gli Ordini decisero di prendere per buone le parole dell’Araldo del Nulla. Il Nulla, come matrice stessa del Multiverso di Yggdrasil, non poteva esistere se Ordine e Caos non avevano equilibrio. In quel momento infatti l’ago della bilancia cosmica di Yggdrasil pendeva verso l’Ordine a causa della mancanza del Generale del Caos e questo creava squilibrio. Non c’era niente che contrastasse l’Ordine e questo avrebbe potuto permettere alla stasi di allungarsi sui Rami di Yggdrasil distruggendo il creato. La distruzione era qualcosa che al Nulla non interessava, perché l’entropia e l’atarassia sarebbero state disgreganti anche per lui e ciò che voleva, la sua natura, era far tornare tutto a se stesso, al VUOTO e se un fattore esterno faceva ciò che lui doveva e voleva compiere per sua natura, ciò non gli andava bene. L’unica soluzione sarebbe stata convocare il nuovo Generale del Caos, un po’ come fece Theodora di Oz quando chiamò su Eilean il Re Cornelius. I Convocati dovettero fronteggiare qualcosa che non immaginavano neppure: cercare le materie primordiali adatte e comporre una formula che potesse convocare il nuovo Generale. Alla fine della Proclamazione del II anno del V Ciclo, Sua Maestà Titania, Regina Guerriera delle Fate, Signora delle Corti di Primavera, Estate, Autunno e Inverno, Sovrana del Regno di Fey’Hel, diventò Varelsen. Tuttavia, non poté indossare la sua Corona. Qualcuno l’aveva rubata.

L’ultima scena vide la comparsa sull’Obelisco del ciondolo del Generale del Caos e una figura del Mazzo di Carte più giocato di tutti i Mondi: la Regina di Cuori. Così si concluse la Proclamazione del II anno del V ciclo della nostra Storia.

Anno III del Quinto Ciclo di Eilean

I : Il Sogno di Mezza Estate

Avvenne poi che le divinità minori chiamate Langonieri, Signori dello Spazio e del Tempo su Yggdrasil, visti i presupposti di questo scenario, decisero, spinti anche dal volere degli Antichi, di mostrare ai Convocati chi fosse la loro prossima nemica e Generale del Caos. Aprirono quindi un portale Spazio-Tempo che li condusse nell’anno 801 del I ciclo di Eilean, dove assistettero a una rievocazione del passato. In quell’anno, la Regina di Cuori del Paese delle Meraviglie affiancò Jareth, diventando la sua consigliera durante le Convocazioni. Gmork, fedele a Jareth, venne deriso e biasimato dalla Regina Rossa, sostenuta dal Re dei Goblin per una promessa, quindi si alleò coi Convocati, rivelando loro il punto debole di Iracebeth di Crim, la Regina del Paese delle Meraviglie: l’invidia verso Mirana, la Regina Bianca, sua sorella. I Langonieri spiegarono ai Convocati che avrebbero dovuto rispettare alcune regole e, se una di queste regole fosse stata violata, ci sarebbero state gravi ripercussioni sulla storia di Eilean. Le regole vennero elencate per ordine di importanza, il che significava che infrangere la prima regola avrebbe portato a una modifica molto più significativa della storia.
Non rivelare nozioni riguardo eventi futuri conosciuti.
Non tentare in alcun modo di modificare eventi fissati nel tempo.
È severamente vietato rivelare la propria identità qualora nel tempo in cui si sta vivendo si assuma forma e aspetto diverso da quello originario.
Morire in un tempo diverso dal proprio o dal piano di Eilean comporta una morte definitiva.
È permesso interagire con qualsiasi entità si incontri purché si rispettino le regole precedenti.

Purtroppo però proprio la prima regola venne infranta, insieme alla seconda. I Convocati, venuti qui grazie a un potente incantesimo dei Langonieri che li mostrava alle immagini del passato come Goblin di Jareth, si mostrarono per quelli che erano, sovvertendo le regole dei Langonieri e modificando per sempre le sorti di Eilean, prezzo pagato per sapere chi fosse Iracebeth e perché avesse rubato la Corona del Varelsen, un dono di Jareth alla capricciosa Regina.

Così terminò il Sogno di Mezza Estate, portando i Convocati verso la Convocazione denominata “Al Rovescio”.

II : Alla Rovescia

Dagli avvenimenti dell’ultimo live ambientato in un'epoca passata, i Convocati, modificando eventi fissati nel tempo, hanno irrimediabilmente modificato l’attuale linea temporale. I Superni dell’Ordine del Rovo e dell’Ebano non sono più Dr. Trice e Titania. In questa linea temporale i vecchi Superni non ci sono mai stati, ma bensì (lo sono da sempre) il Dr. Nick Alset, Capo Inventore e Primo Arcanista di Galoriel del mondo di Avon Repus per l’Ordine del Rovo e la Regina Vrachos del Mar Dysidya per l’Ordine dell’Ebano, Varelsen in Carica.

A parte i Convocati che sono stati nel passato, anche Yves e i Langonieri sanno cos’è successo. L’esperimento fallimentare di Arcamundi della Mandragora che ha causato la distruzione del mondo di Rodaxia, ha liberato il Nulla, precedentemente imprigionato. Questo ha cominciato ad inglobare diversi mondi, tra i quali il Paese delle Meraviglie, ormai Sottomondo, costringendo Mirana, la Regina Bianca, a evacuare la maggior parte delle creature che intendevano salvarsi dalla distruzione innescata da Iracebeth, portandole su un nuovo Mondo, che ha un continente di nome Temeria dove si svolgono alcune storie incentrate su dei Cacciatori di mostri chiamati Witcher appartenenti alla razza degli Strigo, ovvero mezzi demoni. In parte Eilean stessa è stata intaccata dal Nulla, ma Eilean non è un mondo comune e pertanto il Nulla non riesce ad assorbirlo e distruggerlo ma lo “infetta” come fosse un virus, trasformandolo, mutandolo e dando così origine ad una sorta di “dimensione specchio” in cui molto dell’Eilean originale è scomparso. Colori, odori, parti intere di cose, oggetti e creature sono ormai assenti, eppure il resto esiste, è strutturato e continua ad essere come se quelle parti fossero ancora lì presenti. Anche un braccio senza gomito, continua a muoversi esattamente come se fosse completo, così come il polso e la mano. L’intento del Nulla è espandersi, un po’ come già fatto con Fantasia e diventare potente abbastanza da mangiarsi il Multiverso. Questo naturalmente è l’obiettivo.
Durante questa Convocazione, Iracebeth ha fatto in modo che fossero i Convocati a recuperare la Corona del Varelsen, liberando così il Fante di Cuori dalla sua prigione nel Caos e facendolo approdare su Eilean con lei. Insieme al Fante di Cuori, è stata rilasciata un’altra entità, sicuramente neutrale, ma potenzialmente pericolosa.
Inoltre, il Nulla ha manipolato in parte la memoria di alcuni Convocati, facendo sì che non ricordassero in che tempo e luogo si trovassero e facendogli credere che fossero persone completamente diverse e con diversi rapporti tra loro.

Si trattava di Arianna, la principessa che era stata sposa del Dio Bacco e che era stata richiamata dai convocati dell’Ebano durante la Proclamazione del I Anno del V Ciclo di Eilean, la Convocazione dove la Corona era stata rubata da Iracebeth di Crim. Resa prigioniera e a difesa della Corona Corrotta, Arianna vegliava nel labirinto come monito di quello che Iracebeth era riuscita a fare. Arianna e il suo filo erano un collegamento essenziale tra Ordine e Caos. Il filo portava all’Ordine passando per il Caos del suo essere ingarbugliato, allorché nella storia, Teseolo aveva usato per non perdersi nel labirinto di Minosse. Tramite un rito oscuro e una forte dominazione effettuata sulla sposa di Bacco, Iracebeth di Crim era riuscita a trasformare Arianna in un orrendo mostro, rinchiuderla in una delle stanze del Caos e a corrompere la Corona del Varelsen. Il rito di Corruzione consisteva nell’aver creato un nodo nel filo di Arianna, ovviamente si parla di un nodo arcano, che ostruiva e stringeva la corona, facendola come appassire. Nella sua estetica non cambiava nulla, ma il potere dell’Ordine era corrotto. La Ridondanza Temporale era come ostruita: al suo posto veniva emanata, tramite il Varelsen, una distorsione dell’Ordine dell’Ebano. Reggeva ciò che era Sottomissione e non Dominio, Inettitudine e non Potere, Oblio e non Memoria. Quando Iracebeth sarebbe riuscita a usare il Varelsen per propagare questa Ridondanza Temporale su tutta Yggdrasil, la Corona sarebbe stata completamente corrotta e avrebbe potuto indossarla lei diventando la Regina del Multiverso e diffondendo il Caos.

L’ultimo passaggio era quello di mettere sulla testa del Varelsen la corona. La sua malvagità era iniqua, perversa. Faceva in modo di ostacolare i Convocati nel riprendersi la Corona, facendo loro credere che la volesse per sé, ma il suo piano stava nel dare loro la paura di perderla per sempre per aumentare il desiderio di possederla e quindi vincere ogni cosa realizzando il suo desiderio perverso. Naturalmente il piano della Regina Rossa andò a buon fine e i Convocati riuscirono a prendere la Corona. Nel momento esatto però che il Varelsen la prese tra le mani, il piano della Regina di Cuori venne meno. La Regina Vrechos, sentendo e percependo la corruzione, si rifiutò di indossare la corona. Gli Ordini allora, uniti dalla diplomazia, decisero di affrontare un rituale all’Obelisco chiedendo la purificazione della Corona. Un rituale che purtroppo venne reso sgradevole agli occhi degli Antichi a causa della stessa corruzione del Caos che in quel momento dominava prepotente su Eilean. Il rituale di Purificazione della Corona creò però un’energia molto forte che portò a una piccola spaccatura di Eilean dove era attualmente possibile vedere il Rovescio da cui uscivano araldi del Nulla come esploratori di Eilean. Tuttavia la spaccatura era piccola e non si poteva entrare. Grazie agli studi di alcuni eroi convocati, tutti riuscirono a capire che il filo di Arianna avrebbe potuto chiudere la fenditura nel Nulla e quindi ostruire il passaggio. Ma la bella Arianna era ancora nelle mani di Iracebeth di Crim e per questo gli Ordini decisero di dare battaglia al Caos.

A causa del patto tra il Fante di Cuori e i convocati dell’Ebano, questi ultimi furono dominati da Iracebeth e la battaglia divenne molto più cruenta. Tuttavia il potere del Varelsen aiutò i convocati corrotti a ritrovare il senno e il Caos venne rispedito nel suo buco a leccarsi le ferite. Ma fu durante la Retribuzione che i Convocati assistettero a qualcosa di tremendo. La frattura nella realtà, non ancora sanata dai convocati nonostante il salvataggio di Arianna, mostrò loro un altro volto del Nulla. La Regina Rossa, non soddisfatta della sua sconfitta e tronfia della sua presunzione, volle sfidare il potere del Nulla il quale, afferrando il suo polso destro, lo fece diventare appunto parte del Nulla stesso. Lei, scioccata e impaurita, indicò i convocati come unici responsabili di quel disastro, giurando loro eterna vendetta.

Sotto oscuri auspici e tremende rivelazioni si concluse il III anno del V ciclo di Eilean, che però vide la seguente classifica:

All’Ordine dell’Ebano 2 Archeios
All’Ordine della Mandragora 2 Archeios
All’Ordine del Rovo 0 Archeios

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ambientazione/vciclo.txt · Ultima modifica: 2024/03/25 11:22 da mythril