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 ===== Introduzioni Narrative ===== ===== Introduzioni Narrative =====
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-<hidden La prima alba di una nuova era> La notte stava scivolando via dal cuore della città di Luminara e i Solarchrys, grandi cristalli bianchi che spuntavano naturalmente dalle rocce di tutta la regione, incanalavano ormai a fatica la luce solare raccolta il giorno prima per risplendere come stelle nel buio. Aric giaceva nella penombra della camerata della servitù. I deboli raggi dei solarchrys si infiltravano attraverso le fessure nelle tende logore, illuminando il volto pallido e scavato dall'ombra dei suoi lineamenti misti di sangue umano ed elfico.+<hidden 1) La prima alba di una nuova era> La notte stava scivolando via dal cuore della città di Luminara e i Solarchrys, grandi cristalli bianchi che spuntavano naturalmente dalle rocce di tutta la regione, incanalavano ormai a fatica la luce solare raccolta il giorno prima per risplendere come stelle nel buio. Aric giaceva nella penombra della camerata della servitù. I deboli raggi dei solarchrys si infiltravano attraverso le fessure nelle tende logore, illuminando il volto pallido e scavato dall'ombra dei suoi lineamenti misti di sangue umano ed elfico.
  
 Svegliandosi prima degli altri, i suoi occhi si aprirono lentamente, accogliendo la routine amara che lo attendeva. Lì, nel Calice d'Aura, la locanda dove Aric prestava servizio come sguattero, indugiava con la mente. Il suo chiodo fisso era il liberarsi dalle catene della sua realtà quotidiana. Ora pensava ad arruolarsi nella guardia, ora invece di unirsi come volontario nel corpo degli esploratori. La consapevolezza di esser rimasto orfano proprio a causa delle nebbie, gli animava e al contempo mortificava un senso di rivalsa e riscatto.  Svegliandosi prima degli altri, i suoi occhi si aprirono lentamente, accogliendo la routine amara che lo attendeva. Lì, nel Calice d'Aura, la locanda dove Aric prestava servizio come sguattero, indugiava con la mente. Il suo chiodo fisso era il liberarsi dalle catene della sua realtà quotidiana. Ora pensava ad arruolarsi nella guardia, ora invece di unirsi come volontario nel corpo degli esploratori. La consapevolezza di esser rimasto orfano proprio a causa delle nebbie, gli animava e al contempo mortificava un senso di rivalsa e riscatto. 
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-<hidden Chiacchere nell'arena>Quel giorno, nelle pertinenze dell’arena grande, Duric il Saggio e Uthold Karugath, due anziani guerrieri, si ritrovano per discutere gli esiti degli scontri avvenuti il giorno precedente.+<hidden 2) Chiacchere nell'arena>Quel giorno, nelle pertinenze dell’arena grande, Duric il Saggio e Uthold Karugath, due anziani guerrieri, si ritrovano per discutere gli esiti degli scontri avvenuti il giorno precedente.
  
 <<Ancora non riesco a credere che Ieri, quella Cheratichioma (ndr: Thielfing) abbia davvero messo in ginocchio Konrad! Un Goliath il doppio di lei!>> osservò Uthold, con voce roca, facendo scricchiolare la sedia sotto di sé mentre gesticolava accompagnando il suo dire con enfasi. <<Ancora non riesco a credere che Ieri, quella Cheratichioma (ndr: Thielfing) abbia davvero messo in ginocchio Konrad! Un Goliath il doppio di lei!>> osservò Uthold, con voce roca, facendo scricchiolare la sedia sotto di sé mentre gesticolava accompagnando il suo dire con enfasi.
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 Duric tenne fisso lo sguardo sul pavimento: <<Fidati di me, amico mio… Morire in arena può sembrare un dono, se confrontato con l'idea di essere divorati da qualunque cosa si nasconda in quelle maledette nebbie. >></hidden> Duric tenne fisso lo sguardo sul pavimento: <<Fidati di me, amico mio… Morire in arena può sembrare un dono, se confrontato con l'idea di essere divorati da qualunque cosa si nasconda in quelle maledette nebbie. >></hidden>
-<hidden Una spedizione finita male>Con la presente notifica, il Consiglio Oligarchico di Aetherborg desidera informare la popolazione tutta riguardo agli esiti della spedizione che ieri, alle prime luci dell’alba, si è avventurata nei sotterranei della città vecchia sottostante, la gloriosa Mithraldelv, attraverso cui scorre la via per la Grande Porta che si apre ai territori esterni, ora finalmente liberi dalla nebbia che ci ha imprigionato per tanto tempo. E’ per esplorare e mappare le immediatezze della porta, e per trovare un punto in cui poter stabilire una testa di ponte per successive esplorazioni, che ora ci troviamo a dover affrontare un grave dilemma.+<hidden 3) Una spedizione finita male>“Udite, Udite, cittadini di Aetherborg\\ 
 +Con la presente notifica, il Consiglio Oligarchico di Aetherborg desidera informare la popolazione tutta riguardo agli esiti della spedizione che ieri, alle prime luci dell’alba, si è avventurata nei sotterranei della città vecchia sottostante, la gloriosa Mithraldelv, attraverso cui scorre la via per la Grande Porta che si apre ai territori esterni, ora finalmente liberi dalla nebbia che ci ha imprigionato per tanto tempo. E’ per esplorare e mappare le immediatezze della porta, e per trovare un punto in cui poter stabilire una testa di ponte per successive esplorazioni, che ora ci troviamo a dover affrontare un grave dilemma.
 Da ieri, infatti, non abbiamo più ricevuto alcuna comunicazione dalla squadra di esploratori. Le loro tracce si sono misteriosamente perse all'interno dei sotterranei ancora inspiegabilmente invasi dalla nebbia, e non abbiamo alcuna notizia su cosa possa essere loro accaduto. È stato riferito che poco dopo la partenza della squadra, un tremendo fragore è emerso dalle profondità della città, squarciando anche il silenzio e la pace della superficie.  Da ieri, infatti, non abbiamo più ricevuto alcuna comunicazione dalla squadra di esploratori. Le loro tracce si sono misteriosamente perse all'interno dei sotterranei ancora inspiegabilmente invasi dalla nebbia, e non abbiamo alcuna notizia su cosa possa essere loro accaduto. È stato riferito che poco dopo la partenza della squadra, un tremendo fragore è emerso dalle profondità della città, squarciando anche il silenzio e la pace della superficie. 
  
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 Harron Maldrin, Alto Funzionario del Consiglio Oligarchico di Aetherborg Harron Maldrin, Alto Funzionario del Consiglio Oligarchico di Aetherborg
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-<hidden Discepoli imprudenti>Nebulantis, la città degli elfi Avariel, emergeva magnifica e incantevole dal cielo. Costruita su un enorme masso di fluttuorite che la sosteneva in cielo, sembrava toccare il firmamento. Le costruzioni elfiche, dall'architettura elegante e sinuosa e prive di scalinate e balaustre, galleggiavano in aria come gabbiani al mattino.+<hidden 4) Discepoli imprudenti>Nebulantis, la città degli elfi Avariel, emergeva magnifica e incantevole dal cielo. Costruita su un enorme masso di fluttuorite che la sosteneva in cielo, sembrava toccare il firmamento. Le costruzioni elfiche, dall'architettura elegante e sinuosa e prive di scalinate e balaustre, galleggiavano in aria come gabbiani al mattino.
  
 Come ogni mattina le torri, con le loro pareti di cristallo che riflettevano la luce del sole, sembravano fondersi armoniosamente con l'etere circostante, emanando una sensazione di leggerezza e di purezza. L'atmosfera era pervasa da un senso di antica saggezza e di serenità, come se in quel luogo di eterna bellezza il tempo stesso si fermasse. Ogni dettaglio architettonico, dalle arcate sospese alle vetrate colorate che danzavano con il vento, era una testimonianza della maestria e della bellezza di chi l'aveva costruita. Come ogni mattina le torri, con le loro pareti di cristallo che riflettevano la luce del sole, sembravano fondersi armoniosamente con l'etere circostante, emanando una sensazione di leggerezza e di purezza. L'atmosfera era pervasa da un senso di antica saggezza e di serenità, come se in quel luogo di eterna bellezza il tempo stesso si fermasse. Ogni dettaglio architettonico, dalle arcate sospese alle vetrate colorate che danzavano con il vento, era una testimonianza della maestria e della bellezza di chi l'aveva costruita.

ambientazioni/erenum.1711295121.txt.gz · Ultima modifica: 2024/03/24 16:45 da mythril