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Linea 201: Linea 201:
 Scritto da Marica Russo\\ Scritto da Marica Russo\\
 Edit by: Vincenzo Romano\\ Edit by: Vincenzo Romano\\
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 +===== V Convocazione: La nuova Àgone =====
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 +Eilean ha accolto ancora una volta i Convocati degli Ordini Primevi, offrendo  loro uno scenario nuovo, probabilmente dovuto ai mutamenti di Yggdrasil il quale cambia ed evolve in base a ciò che succede su Eilean stessa. Sebbene il Caos fosse in agguato, mortificando e mettendo a rischio i membri degli Ordini, non è stato l’unico pericolo per i Convocati. Durante la prima convocazione del II anno del IV ciclo, la Principessa Eilonwy fu catturata da Gmork di Fantasia, rapita e condotta dietro le fila del Caos. Il Bacio del Lupo, fu così potente che assoggettò la ragazza al volere di Re Cornelius, cosa che egli bramava da tempo. Un segno inequivocabile della sua vendetta contro Taron e la vicenda che lo vide protagonista durante la scoperta della Pentola Magica su Prydain. Eilonwy apparve quindi ai convocati in catene, le stesse catene che ancora avvolgono il collo di Gmork e che nuovamente non era presente a questa convocazione. Stanca, debole e chiaramente sofferente Eilonwy sembrava lottare interiormente a metà tra la sua Luce e l’Ombra che invece la stava ferendo e, man mano che l’ombra avanzava a coprirele cime di Eilean, ella sembrava sempre più affaticata. Due membri dell’Ordine dell’Amaranto: Gorlash del clan Denti Di Ferro del Faerun e Lady Kailyn di Land of Ancient, furono catturati e portati al cospetto di Re Cornelius il quale con arti subdole e torture senza fine, riuscì finalmente a scoprire cosa era successo su Prydain durante la prima Proclamazione del IV ciclo.
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 +Richiamato infine da desideri e sogni, Morfeo, Dio del Sonno, colui che regge sogni e incubi e Signore di Onéiros, venne a calcare il suolo di Eilean accompagnato da tre dei suoi incubi più fedeli. Camminando tra i convocati, Morfeo apprese molto di loro e dei loro sogni e incubi e dai sentimenti che questi scaturiscono, emozioni di cui egli si nutre per perpetuare la sua potenza nel suo mondo.
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 +Quello, invero, non era l’unico motivo della venuta del Dio del Sonno su Eilean: nel suo mondo, a causa di un Globo custodito in un Labirinto, stava succedendo qualcosa di strano, qualcosa che lui stesso non riusciva a contenere e, visto che il sogno o l’incubo di un singolo mortale è molto più potente di qualunque azione del Dio del Sonno, Morfeo individuò tra i presenti il Benedetto, ovvero colui che grazie alla sua benedizione e alle coordinate astrali per giungere su Onéiros avrebbe aperto un ponte tra i due mondi tale da essere percorso da chi avrebbe accettato di aiutarlo.
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 +“Alla prima nebulosa dopo la cintura di Orione, celate alla vista di Sirio. Al volgere del mattino sorge l’Abisso: il mio trono si erge alla sue spalle.”
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 +Queste furono le coordinate date all’Ordine del Mirto, mentre il Benedetto fu Quadrifoglio proveniente da Mondo Disco. Avendo le condizioni ideali per andare su Onèiros, una parte del patto con le Streghe di Morva era già stato adempiuto: non rimaneva che avventurarsi su Onèiros e trovare il Labirinto del Dormiente.
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 +Fatto ciò, l’Ordine del Mirto aveva dichiarato l’intenzione di liberare Eilonwy dal giogo del Caos, ma farlo era  più difficile di quanto apparisse. Non sono mancati i tentativi, nè le battaglie ingaggiate per riuscire a strapparla dalle braccia di Re Cornelius, tutti finiti nella stessa maniera. Le catene d’oro di Eilonwy la tenevano stretta al Caos. Quando però il tramonto non venne, capitò qualcosa. L’ultimo guizzo della luce del giorno, diede a Eilonwy la libertà di muoversi su Eilean come aveva sempre fatto. La parte non corrotta della sua anima non corrotta aveva schiacciato l’oscurità dentro di lei. Eilonwy si mosse verso gli accampamenti, rivelando agli ordini i piani del Caos, e cosa sapeva circa le catene. I Convocati di Eilean  si unirono in una sola voce, e un rituale di immenso potere venne fatto alla Forgia delle Anime, volto a rompere il maglio (?) che soggiogava la Principessa di Prydain, memoria vivente della volontà di Alisea Biancalancia.Tra canti e parole invocate per ogni Ordine comparve la Sfera del Mirto, presa tra le mani di un sofferente Erwin che, a causa del Caos di Eilonwy, divenne riflesso di sofferenza. Tra le mani di Re Cornelius però apparve la Pentola Magica, e quando l’ultimo colpo fu scagliato sulle catene, rompendole, il Superno del Caos ebbe ciò che desiderava da tempo. 
 +Fu così che la Pentola Magica, attraverso il potere di Re Cornelius, cominciò a vomitare il suo potere malefico, e orde di non morti sciamarono su Eilean, mentre Eilonwy, ormai libera dalle catene di Nidavellir, le stesse che ancora oggi tengono soggiogato Gmork, poteva aiutare gli Ordini contro quella rinnovata minaccia. Ma com’era stato possibile tutto questo? Le leggi di Yggdrasil si fondano sull’Equilibrio: Re Cornelius aveva studiato tutto nei minimi dettagli fornendo alle leggi dell’Equilibrio ciò che serviva per dare adito ai due potenti Artefatti, Sfera del Mirto e Pentola Magica, di presenziare su Eilean. E per quelle stesse leggi, un’azione di grande malvagità e una di estrema bontà avevano richiamato i due oggetti e ognuno avrebbe dovuto confluire dove la bilancia era a loro favorevole. Nessun membro del Caos avrebbe quindi potuto più sfiorare la Sfera del Mirto, ma nessun membro degli Ordini avrebbe neanche più potuto toccare la Pentola Magica.
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 +L’unica speranza per gli Eroi dei mondi sfiorati dai Rami di Yggdrasil, è riposta nel gruppo di avventurieri che riuscirà a recuperare il Globo del Dormiente di Onéiros, l’unico oggetto per il quale le Streghe di Morva sono disposte a dare il vero nome di Re Cornelius, con il quale la sua memoria sarà cancellata per sempre. 
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 +===== VI Convocazione: Rotta su Oneiros =====
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 +Alla prima nebulosa dopo la cintura di Orione, celate alla vista di Sirio. Al volgere del mattino sorge l’Abisso: il mio trono si erge alla sue spalle.
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 +Queste le parole che permisero a Morfeo, Dio del Sonno e Signore di Oneiros, di ingannare gli Eroi di Eilean e continuare nel suo piano di acquisizione di un potere che sarebbe culminato con il tentativo di Ascensione al Trono degli Antichi.
 +Egli era attratto dall’idea di poter assorbire più potere attraverso i sogni e gli incubi degli Eroi provenienti dai mondi sfiorati dai Rami di Yggdrasil, pertanto, facendo appello ad un antico incantesimo, chiese di ospitare l’Agone su Oneiros, sovrapponendo quindi i due mondi grazie alla complicità di uno dei convocati della Ninfea che, a sua insaputa, divenne tramite di questo potente e antico rituale. L’eccentricità di Morfeo, che si palesò sotto forma di inganno, si convogliò nel suo voler dare ospitalità, portando letteralmente Oneiros su Eilean. L’intento di Morfeo era quello di guadagnare potere estendendo il proprio dominio non solo sui dormienti, ma anche su coloro che da svegli vivono i loro sogni o incubi. Questo processo però, non essendo naturale per le leggi e gli equilibri di Yggdrasil, vide aggravarsi una situazione già pesante per l’Agone stessa e gli Eroi si trovarono catapultati in una situazione rara, di cui pochi avevano memoria. Una delle prime vittime dell’Inganno di Morfeo fu proprio Guerka che, vedendo materializzarsi l’oggetto del proprio sogno, ovvero la sorella Tasha, chiese all’Obelisco un permesso momentaneo: tale lasciapassare le avrebbe concesso di essere completa, diventando per la Ninfea la giusta guida che fino a quel momento non era stata. Il congedo che le venne accordato, le fu concesso solo perché lo Spirito della Ninfea avrebbe seguito l’Ordine per tutta la convocazione, inneggiando al Superno ad ogni vittoria. Guerka giurò di tornare appena alla fine di quella convocazione, qualsiasi fosse stato l’esito della sua caccia.
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 +Eppure sullo sfondo v’era l’ombra ossessiva di quella struttura di cui i Convocati avevano sentito parlare solo per bocca delle Streghe di Morva: il Labirinto del Dormiente. I sentimenti dei convocati erano dominati da rancore e rabbia a causa  dell’inganno subito e della loro ingenuità nei confronti di Morfeo facessero, nonostante questo questo gli eroi, sfida dopo sfida, riuscirono a completare anche questa Agone. L’ingresso al Labirinto si rivelò molto più arduo e complesso di quanto descritto, perché a difesa del Dormiente vi era un demone chiamato Gorgone, con il sembiante di una donna, ma i serpenti al posto della folta capigliatura. Chiunque incrociasse il suo sguardo, veniva tramutato in pietra. Molte furono le spedizioni che portarono diversi gruppi di Eroi ad esplorare il labirinto. In una delle sale v’era anche una Sirena alla quale era stata tolta la voce: per accedere alla stanza del Dormiente bisognava sconfiggere la Gorgone, e l’unico modo sarebbe stato addormentarla grazie alla Sirena. Ci volle tutta la notte per distillare la voce della Sirena in una pozione, ma alla fine gli Eroi furono in grado di ridonarla a colei che l’aveva persa. La sirena cantò, e sia la Gorgone che le statue sue alleate, che infestavano il labirinto, si addormentarono. La stanza del Dormiente, tuttavia, era vuota: un giaciglio nobiliare era ancora lì, e il Globo giaceva sulle lenzuola di broccato blu e oro. Coloro che interrogarono gli spiriti e le nature arcane riuscirono a vedere cos’era accaduto. Come in un sogno essi videro un uomo di bell’aspetto e dai tratti gentili che dormiva su quel giaciglio con il il Globo agognato dalle streghe sul petto. Braccia esili e candide, ma forti abbastanza, afferrarono l’uomo, togliendolo dal proprio giaciglio, ma lasciano il Globo dove gli Eroi l’hanno trovato. Al posto del Dormiente, la donna che aveva tolto il suo corpo dal giaciglio, accompagna nel labirinto sia la Gorgone che la Sirena, lasciandole lì e andando via. Il sorriso della donna era inconfondibile per chiunque l’avesse conosciuta: era la Principessa Eilonwy di Prydain, durante la sua corruzione ad opera di Gmork di Fantàsia.
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 +Apprese queste preziose informazioni, gli Eroi riportarono tutto al Concilio di Guerra, che decise nottetempo di interrogare Gmork su alcuni avvenimenti diversi dalle informazioni del Labirinto poiché essi decretarono che aver recuperato il Globo fosse stata la parte più importante di tutta la Convocazione. Un pezzo fondamentale che li avrebbe avvicinati alla sconfitta di Re Cornelius, grande assente, tranne che per la prima sera, di quella convocazione. Gmork accettò di rispondere alle domande a patto che gli Ordini si impegnassero a togliergli il collare forgiato su Nidavellir che gli aveva imposto Re Cornelius. Il collare era fatto di un particolare metallo, un’oro detto Uru. Minerale asgardiano dotato della capacità di assorbire energia e magia. L’unico modo di liberare Gmork da quel giogo, sarebbe stato creare un artefatto Alchemico o alla Forgia, capace di spezzare le catene fatte con CONOSCENZA – FORZA – SOPRAFFAZIONE. Chiunque si sarebbe cimentato per aiutarlo avrebbe dovuto creare un’ascia o tenaglia con la Forgia, infusa dei valori primordiali di PROTEZIONE, VITA e IRA, tutti però abbinati a uno Stygma Oxidis Minor, oppure, con stessi valori e stygma, una pozione/acido che avrebbe sciolto il collare. Durante l’interrogatorio di Gmork, i mistici di Amaranto Ninfea e Mirto crearono una porzione di terra benedetta, dove lo spazio e il tempo non sarebbero esistiti e dove Gmork era assolutamente se stesso, senza essere preda del Caos e della Corruzione. Le domande fatte non portarono alla conclusione voluta da Azrael, tanto che questo scatenò la sua Ira sui tre che avevano fallito la missione. Nimue del Mirto, Etain della Ninfea e Jayce dell’Amaranto furono maledetti dal Varelsen a non sentire felicità e gioia. Tuttavia Jayce, aiutato dai suoi confratelli di Ordine, riuscì ad ingannare Gmork, che bevuta una pozione di dominazione, svelò la risposta alla domanda del Varelsen: Gmork non è più asservito al potere del Nulla di Fantàsia. Questo fece annullare la sua maledizione, che invece perdura ancora su Nimue ed Etain. L’Ordine dell’Amaranto adempì alla promessa, liberando Gmork dalle catene di Nidavellir. Il Lupo di Fantàsia però, conoscendo bene l’incanto dell’inganno di Morfeo, diede ai Convocati un ultimo aiuto: quello cioè di indicare loro i luoghi dei ricordi delle coordinate per staccare Eilean da Oneiros, cosa che comunque non si sarebbe potuta compiere in quella Convocazione poiché mancavano due elementi fondamentali. Per completare il rituale inverso, servivano sia i Cardini che la Triade dell’Ordine, assente a causa di Guerka che intanto era stata rapita da Morfeo e soggiogata in una cella del suo Regno. Dopo il ritrovamento delle coordinate, Erwin, Azrael e Gmork, decisero di restare su Oneiran (nome della fusione dei due mondi) per cercare Guerka e salvarla, giurando che, se avessero avuto problemi, avrebbero usato il potere dell’Obelisco per indire una nuova Convocazione. Cosa che poi avvenne…
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 +I convocati lasciarono Oneiran con questa classifica dopo l’ultima Retribuzione:
 +Amaranto 18 archeios\\
 +Mirto 17 archeios\\
 +Ninfea 11 archeios\\
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 +Fu nell’incertezza di un futuro nebuloso, che senza avere notizie o altro, gli Eroi dei Mondi sfiorati da I Rami di Yggdrasil furono nuovamente convocati per un’ennesima Agone.\\
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 +Editing by Vincenzo Romano\\
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 +===== VII Convocazione: Ascensione =====
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 +Gli Eroi, riconvocati dall’Obelisco e dai propri Superni, sono tornati su una strana Eilean dove ad attenderli hanno trovato Erwin, Azrael ma anche Guerka. Invero l’ultima Agone era però rimasta inconclusa a causa della permanenza dei Superni su Oneiran.
 +Tutto come nei piani di Morfeo, che agognava i sogni e gli incubi dei convocati, ma più di tutto agognava quelli dei Superni. Solo così infatti avrebbe potuto acquisire sufficiente energia per attuare la seconda parte del suo piano, ovvero violare le difese dell’obelisco e accedere alla portante dell’Ascensione, una colonna spirituale di potere che collega – in qualche modo misterioso – l’obelisco agli Antichi.
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 +Per fare ciò, sfruttando la potenza dei Superni e di Gmork, che all’insaputa dei Convocati aveva rinchiuso in gabbie oniriche fatte di incubi che si alimentavano dandogli energia, aveva violato l’Obelisco operando affinché perpetuasse un’eterna Agone, il cui finale portava sempre alla stessa conclusione ovvero alla vittoria dell’unico Varelsen che Eilean aveva conosciuto durante il IV ciclo: Azrael. L’eterna Agone, immenso inganno di Morfeo, aveva previsto tre Superni fasulli che erano stati messi, insieme a un falso Yves, come specchietti per le allodole, mentre Morfeo combatteva la sua battaglia personale succhiando energia da Erwin, Guerka, Azrael e Gmork. Ma cos’era accaduto? Poco dopo il ritorno dei convocati nei loro mondi durante la VI convocazione, Morfeo ha mandato contro Gmork, Azrael ed Erwin eserciti di incubi, sciamati da portali siti sul confine tra i due mondi. Mentre questi combattevano, il Dio del Sonno si occupava dell’Obelisco, già indebolito dalla violazione di Re Cornelius, profandandolo. Il dio del sonno  ha convertito un’unità di misura di tempo contenuta nella procedura di Convocazione. Il countdown era passato da 45 giorni a 45 anni. Non potendo inoltre impedire la Convocazione stessa, ha inserito nelle trame arcane della procedura una funzione di benvenuto, ribattezzata “Sequenza Paradosso”, la quale avrebbe catapultato tutti i condottieri che hanno risposto alla Convocazione in una “simulazione” standard ineccepibile. In un secondo momento, però, Erwin, Azrael, Gmork e lo Spirito della Ninfea, che intanto era rimasto al sicuro nell’Obelisco stesso, sono nuovamente riusciti ad accedere alla sua trama arcana e, servendosi del ciondolo che il superno del Mirto aveva sottratto al lupo di Fantàsia, hanno corrotto la sequenza di Morfeo. Ed è stato da quando questa nuova Convocazione ha avuto inizio che una figura ammantata di nero si aggirava tra gli Eroi cercando di comunicare con loro. Egli si rivelò essere, alla fine del giorno, quando aveva acquisito più potere, l’Intercessore, semidio di Spira, convocato e programmato per attivarsi proprio al momento della Convocazione e per svolgere la duplice funzione di distruttore della sequenza e usciere per i Superni e Gmork. La prima ad essere smascherata è stata proprio Guerka, che avrebbe avuto il compito più arduo: quello di spiegare ai Convocati cosa stava succedendo. Gli Eroi della Ninfea, dopo una missione estenuante nell’incubo del proprio Superno, riescono a salvarla. Ella, carica della sua consapevolezza e dell’odio verso le macchinazioni di Morfeo, uccide il falso Yves, rompendo il grande incubo chiamato “Sequenza Paradosso”. Tutto ciò che era stato creato per illudere i Convocati, si sbriciolò e impazzì e alla luce della verità tutti seppero cos’era accaduto e quali erano le mire di Morfeo.
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 +La notte e il giorno successivi trascorsero con la consapevolezza per i Convocati di avere a che fare con i capricci di un Dio e di volerli a tutti i costi scardinare: così, mossi da desiderio di rivalsa, idee innovative e dominio dei sentimenti, riuscirono a salvare Azrael, Erwin e infine anche Gmork di Fantàsia. I Superni, così come Gmork, provati dalla lunga agonia della prigionia durata 45 anni, erano inevitabilmente mutati. Azrael aveva perduto le sue sembianze demoniache, avvicinandosi di più alle sue angeliche origini, Erwin aveva mutato i Valori che lo costituivano da Conoscenza, giustizia, unità, armonia e verità con Conoscenza, giustizia, unità PROTEZIONE E RETTITUDINE. Guerka era riuscita grazie anche allo splendido intervento dei Convocati del suo Ordine a diventare Eone Supremo, quindi guerriera completa. Infine Gmork aveva acquisito la consapevolezza di essere soggetto alla schiavitù, padrone soltanto di manovrare le sue stesse catene. Combattendo però contro le ultime difese della finta Agone messa in piedi da Morfeo, gli Eroi avevano abbattuto schiere di incubi che avevano rilasciato una strana sostanza, la Stilla di Oneiros. Fu Gmork a spiegare ai Convocati cosa fosse: erano i legamenti che tenevano Morfeo al suo Mondo, qualcosa che aveva lasciato per perpetuare il suo obiettivo, ma sarebbero stati gli anelli che avrebbero costituito, una volta forgiata, la catena che avrebbe tenuto per sempre ancorato Morfeo al suo Trono Onirico. E mentre alcuni Eroi aiutavano a decifrare le coordinate ricevute durante la VI convocazione, altri si muovevano verso la forgia delle Anime a forgiare appunto la catena di Morfeo. Una volta fatti gli ultimi passi per avere tutto il necessario per il rituale di incarcerazione di Morfeo, scelti i Cardini (ovvero coloro che avrebbero pronunciato le coordinate e guidato il rituale verso un punto preciso del Multiverso) e i Navigatori (ovvero coloro che avrebbero invocato le coordinate e con la Triade dell’Ordine) lì con loro gli Eroi cominciarono la liturgia che avrebbe richiamato Morfeo e tutti i suoi incubi dal luogo della battaglia per ottenere il titolo di Antico; e così fu. Furente, il Dio si abbattè con tutte le sue schiere sui Convocati che avevano portato a termine il rituale. Durante la battaglia i mondi cominciarono a scollarsi. Nell’attacco finale, capitanato dai tre Superni, Morfeo venne costretto a terra mentre Drina, convocata della Ninfea, Portatrice della Catena, mise il giogo al Dio del Sonno incatenandolo per sempre a Oneiros.
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 +Eilean tornò al suo posto nel cuore dell’Albero dei Mondi, e l’Obelisco tornò a funzionare come aveva sempre fatto, mentre nello sconcerto generale dell’incredulità di cosa avevano vissuto, gli Eroi seppero dai propri Superni che ormai l’Agone era del tutto compromessa, ma non per questo Yggdrasil sarebbe giunta al collasso in quanto i meccanismi che regolano il Multiverso si stavano già mettendo all’opera per dare a Eilean e a Yggdrasil stesso la continuità per la lotta contro il Caos. Con queste certezze, e molte altre domande, gli eroi dei tre Ordini lasciarono Eilean per tornare ai propri mondi, non prima di aver avuto la promessa da parte di Yves, l’Araldo degli Antichi, di poter retribuire gli Archeios guadagnati durante le prime ore dell’ultima battaglia dell’anno Universale, ovvero la Proclamazione del nuovo Varelsen.
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 +editing by Vincenzo Romano\\
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 +===== VIII Convocazione: La Proclamazione =====
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 +Eilean è tornata al centro dell’Albero dei Mondi, il posto che le spetta, mentre Morfeo, grazie al tempestivo apporto degli Eroi dei mondi sfiorati da I Rami di Yggdrasil, è stato incatenato al suo trono e non potrà più interferire con l’Equilibrio del Multiverso, anche se non ha perso il suo titolo di Dio del Sonno.
 +Durante l’Ascensione, l’Ordine dell’Amaranto ha mantenuto i suoi 18 Archeios, l’Ordine del Mirto ne ha mantenuti 17 con uno da retribuire, l’Ordine della Ninfea ne ha mantenuti 11 con due da retribuire.
 +Ogni cosa sembra sia essere tornata al suo posto, ma l’Agone è compromessa a causa delle interferenze causate dall’Ordine del Caos sul grande Obelisco. Questo è sempre stato usato dagli Antichi  come strumento armonico dove ogni cosa può convivere, anche e soprattutto Ordine e Caos. Naturalmente l’Obelisco non ha misteri per gli Antichi e una delle conoscenze più diffuse che esso come entità a sé stante elargisce a chi la chiede, è il suo infallibile sistema di autoregolazione e stabilità: che trova espressione nella capacità di mutare all’occorrenza. A causa delle interferenze di Re Cornelius a partire da quando egli ha intaccato il Multiverso introducendo una dinamica corrotta, ovvero quella dell’Ordine del Caos, l’Obelisco ha cominciato il processo di riscrittura delle regole di Eilean. Quando gli Eroi degli Ordini sono stati convocati per questa Proclamazione hanno scoperto cosa sarebbe accaduto. A prescindere dal fatto che l’equilibrio tra Ordine e Caos non sarebbero mutati, alla fine di questa convocazione il ponte tra i Mondi sarebbe stato chiuso affinché nuovi Ordini fossero preordinati: la Palingenesi, ovvero una Potatura, era in atto, cancellando Mirto, Ninfea ed Amaranto. 
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 +Il processo è stato inevitabile e ineluttabile e i Superni chiarirono ai convocati che, se Cornelius fosse riuscito ad “infettare” con il caos i loro mondi, la Palingenesi (Potatura) in risposta sarebbe stata talmente drastica da chiudere il ciclo resettando TUTTI gli attutimenti spirituali. Questo avrebbe causato la scomparsa di ogni potere acquisito su Eilean fino a quel momento. L’Agone comunque doveva andare avanti. I Convocati non sono stati lasciati soli in questo processo: l’Esecutore, ovvero l’entità preposta a fare chiarezza nel cambio del ciclo, avrebbe camminato su Eilean. La sua funzione è stata innanzitutto quella di assicurarsi che gli attuali convocati potessero effettivamente passare al prossimo ciclo. Si sarebbe assicurato inoltre che l’attività di armonizzazione delle nuove materie con i tre ordini fosse coerente, ponendo opportune domande ai convocati che se ne stanno occupando. Inaspettatamente, mentre tutto ciò accadeva, pezzi di una strana stele cominciarono a cadere dal cielo. Ogni pezzo combaciava alla perfezione con quello precedente. Su ognuno dei frammenti erano scritte frasi in una lingua e una scrittura mai viste su Eilean., Molti studiosi tentarono di tradurla, con scarsi risultati, e mentre la giornata volgeva al termine, gli Eroi decisero di mettere da parte la Stele dedicarvisi con più energie il giorno dopo: ciò che fu appurato per certo era la mancanza di un ulteriore pezzo della stele!
 +Il Caos però aveva il compito di invadere il Multiverso e, come predetto dai Superni, Re Cornelius giunse con le sue orde di Figli del Calderone, insieme a Gmork, Stregatto, Madame Disperia e alla sua Marionetta, a minare gli Equilibri di Yggdrasil. Il poderoso attacco venne sferrato di notte verso l’Obelisco, che stava cedendo ai colpi delle forze del Caos, facendoli passare attraverso una barriera in direzione di un mondo sconosciuto, ma ricco di vita, quando la forza degli Eroi degli Ordini decretò la loro sconfitta. Per il mondo sotto attacco, di cui non si seppe il nome, nè altro, non ci fu molto da fare. Con questa consapevolezza nel cuore e nella mente, gli Ordini si volsero all’Alba che li avrebbe condotti a Morva, le paludi delle streghe di Prydain, per onorare il patto stipulato un anno prima. Fu il superno del Mirto ad usare la Sfera di Eilonwy per collegare Eilean a Prydain e accompagnare gli Eroi. Essi, giunti sul regno di provenienza di Re Cornelius, furono accolti dall’ombra del Superno del Caos e dai suoi non morti. Una prova ulteriore data ai Convocati da parte delle Streghe che così facendo volevano assicurarsi l’effettiva loro lealtà che invero fu onorata. Eppure Berta, Delia e Mirna (questi i nomi delle tre) non ricordando correttamente i termini del patto stretto con il Capitano Blake dell’Ordine dell’Amaranto, fornirono l’informazione richiesta a tutti coloro che erano presenti. Il vero nome di Re Cornelius era Maefan Xevra. 
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 +Le Streghe rivelarono anche il modo per pronunciare il nome in maniera efficace. Per prima cosa era necessario attirare Re Cornelius e i suoi figli del Calderone. Quindi bisognava lasciarlo giungere in prossimità dell’Obelisco. Infine scrivere un poema in rima capace di convogliare le energie per dare potere alla magia del vero nome di annientare per sempre re Cornelius. Inoltre le tre Streghe, percependo la presenza della sfera di Eilonwy, la chiesero in cambio della traduzione dell’alfabeto della Stele caduta dal cielo su Eilean. Gli Eroi decisero quindi di consegnare, oltre al Globo del Dormiente di Oneiros, anche la Sfera. Per ripristinare però l’errore del ricordo, Delia decise di dare a Blake un ultimo dono di condanna e supremazia su tutti gli altri: sarebbe stata solo la sua voce ad attivare la magia del vero Nome pertanto a lui era stato dato il compito di mettere fine al regno del Superno del Caos. Tornati su Eilean, coloro che avevano profuso le energie per la traduzione della Stele lessero di un’antica Superno dell’Amaranto: Andromeda Cortesi, il cui ruolo resta tutt’oggi ignoto. Mancava ancora l’ultimo pezzo di Stele… ai Convocati fu dato il compito di ritrovarlo. E mentre tutto ciò avveniva, l’Ultima Battaglia ebbe inizio, decretando l’abbandono per negligenza da parte dell’Ordine dell’Amaranto e la vittoria dell’Ordine del Mirto. L’ultima Retribuzione diede adito però all’Ordine della Ninfea di vendicarsi dell’Amaranto e di coloro che avevano tradito Guerka per stringere un patto con i Convocati di Azrael. La traditrice, Lamia, è tutt’ora colei che viene ricordata con disprezzo in tutta la storia dell’Ordine. Ancora non era giunta la fine della Convocazione e grazie all’opera dell’Esecutore, gli Eroi avevano tutti gli elementi per convocare di già i nuovi Superni dei futuri Ordini i cui valori primordiali primari erano Dominio, Evoluzione e Desiderio. A ciascuno furono scelti e affiancati altri Valori secondari e tramite questi si celebrò il rito di Convocazione Suprema.
 +Al futuro Ordine dell’Ebano il cui valore primario è Dominio, furono affiancati Potere e Memoria. Al futuro Ordine del Rovo il cui valore primario è Evoluzione, furono affiancati Innovazione e Ambizione. Al futuro Ordine della Mandragora il cui valore primario è il Desiderio, furono affiancati Energia e Misticismo. Ma questo a Re Cornelius non era per nulla piaciuto, tanto che attaccò i Convocati quando erano tutti riuniti prima dell’ultima Retribuzione, dando però tempo all’Eroe Blake di declamare il poema che avrebbe liberato la magia del vero Nome. Non appena fu pronunciato il nome Maefan Xevra, Re Cornelius si disgregò, e con lui tutti i Figli del Calderone. Eppure non era ancora finita: la Pentola Magica non aveva perso il suo potere malefico e come detto dalla Streghe di Morva, per distruggerla definitivamente sarebbe servito il sacrificio di vita e dimenticanza (?) di qualcuno. Occorreva che un Eroe si offrisse spontaneamente per abbatterla per sempre. Fu Nimue di Land of Ancient a decidere di sacrificarsi. Grazie a lei, e al suo immenso coraggio e amore, la Pentola Magica fu distrutta definitivamente. Nelle stelle è scritto il suo nome, anche se nel Multiverso mai sapranno che grazie a quell’anima pura sono stati tutti salvati. Yves proclamò l’ultima Retribuzione e con 21 Archeios per il Mirto, 20 per l’Amaranto e 13 per la Ninfea si decretò la vittoria dell’Ordine del Mirto con l’incoronazione a Varelsen di Erwin Degenhard da Vecchio Mondo, ultimo Varelsen del IV ciclo di Eilean. 
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 +Sebbene i festeggiamenti fossero iniziati, apparve improvvisamente una ciurma di pirati capitanati da Giacomo Uncino, capitano della Jolly Roger, il più famigerato e pericoloso pirata del Multiverso che, interrompendo i festeggiamenti si rivolse a Gmork che già sghignazzava in un angolo per il suo futuro dominio del Caos, dicendogli che il Dormiente s’era liberato e stava giungendo su Eilean per vendicarsi di quello che gli avevano fatto. 
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 +Termina così il IV ciclo della battaglia tra Ordine e Caos, con oscuri presagi e nuove informazioni che avrebbero perpetuato il loro corso nel futuro V ciclo di Eilean.
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 +Writing by Marica Russo\\
 +Editing by Vincenzo Romano\\

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